Allarme siccità: soluzioni cantonali o coordinate?

INTERROGAZIONE

  1. Mentre il parlamento si appresta a votare il Messaggio 8221 del 21.12.2022 relativo alla concessione di un credito di 8'262'000 franchi da parte del Cantone a favore del Consorzio Acquedotto regionale del Mendrisiotto (ARM) quale sussidio per la realizzazione di opere di approvvigionamento idrico, ossia il cosiddetto acquedotto a lago, si moltiplicano in tutto il Cantone le notizie preoccupanti circa il problema diffuso della siccità.
  2. D’altro canto, se nel Mendrisiotto il problema della siccità è preesistente all’ultimo anno e mezzo circa senza nevicate e precipitazioni tali da consentire riserve sufficienti di acqua per le necessità dell’economia, dei servizi pubblici e soprattutto dei cittadini, anche l’acquedotto a lago risolverà - peraltro solo in futuro - i problemi di una sola parte della popolazione del Mendrisiotto atteso come detta opera servirà all’approvvigionamento dei Comuni di Riva San Vitale, Mendrisio, Coldrerio e Novazzano con un allacciamento al Comune di Val Mara. Gli altri Comuni del Mendrisiotto, al pari di quelli del Luganese, Locarnese e Bellinzonese, ed in misura probabilmente ridotta nelle Valli, la siccità la sentono e sentiranno ancor di più quest’anno.
  3. In un articolo del presidente dell’Associazione dei Fontanieri Ticinesi (L’informatore, 10.03.2023) si ricorda, sulla base di dati MeteoSvizzera, che in Ticino periodi di siccità non sono una novità nei secoli e ancora nell’immediato dopoguerra se ne ebbe uno. Se non che è evidenziato che nemmeno i cambiamenti climatici in atto sono l’unica causa; tra altre cause vi sono le accresciute esigenze dell’economia ma pure un importante spreco dell’oro blu che viene forse dato per acquisito e scontato. L’acqua potabile - senza soffermarci sulle conseguenze che vanno dalla ridotta produzione di energia idroelettrica ai problemi per i pesci così come sollevati da Associazioni di pescatori e ambientaliste - è un bene comune primario. Lo spreco della stessa deve diventare a breve una priorità da risolvere.
  4. Ghiacciai, sorgenti, fiumi, laghi soffrono e noi con loro. Bacini e falde di captazione sono praticamente “a secco” prima della stagione estiva. Dopo la mancata pioggia di soldi dalla BNS, anche la mancanza di materia prima naturale ci costringe a reazioni muscolose dando una accelerata nel breve e medio termine in questo ambito.
  5. La protezione delle acque e l’approvvigionamento idrico è tema di un apposito ufficio del Dipartimento del Territorio (UPAAI) il quale è chiamato ad attuare la legislazione cantonale in materia, tra cui la Legge sull’approvvigionamento idrico (LApprl), segnatamente per i sussidi ad opere sovracomunali, ed è chiamato a coordinare gli appositi Piani regionali (PCAI).
  6. Vi è poi un progetto di legge “quadro” sulla gestione delle acque (LGA) pendente in Commissione ambiente, territorio e energia (CATE) di cui il Messaggio 7792 del 19.02.2020 la quale traccia gli scopi, le competenze, ecc… nel settore. A quanto consta il rapporto è pendente in Commissione, ma manca da tempo un progetto di regolamento di applicazione di detta legge come richiesto dalla Commissione medesima al Governo. Tale richiesta è del tutto giustificata se si pensa al fatto che la nuova legge va a sostituire sette leggi precedenti, un decreto legislativo e svariate altre singole norme. Circa 800 articoli, senza considerare gli attuali regolamenti, vengono sostituiti da una sola legge con un centinaio di norme. Visto l’ampio campo di applicazione della legge, che riunisce sia l’ambito gestionale di questa importante risorsa naturale, la qualità della medesima, e la necessità di protezione dai pericoli che essa può generare, toccando aspetti delicati ma fondamentali come la produzione energetica così importante per il nostro Cantone, mai come in questo caso è giustificato disporre delle informazioni necessarie relativamente alla regolamentazione di competenza del CdS. Appare quindi fuori luogo che il messaggio relativo alla nuova LGA sia stato emanato senza disporre di un Regolamento. Non solo, ma la Commissione ha pure richiesto una tabella comparativa tra le leggi precedenti e la nuova normativa. Ebbene il DT ha comunicato che una tale tabella non era stata elaborata. Ciò appare sconcertante vista la complessità e la densità dell’ambito contemplato. La commissione ha quindi fatto presente al dipartimento che quanto dovrà essere regolato nel nuovo regolamento della LGA non può prescindere dal conoscere esattamente il contenuto delle leggi precedenti non ripreso nella nuova norma, oltre naturalmente a quanto la nuova legge demanda direttamente ad un regolamento. A queste richieste non è mai giunta alcuna risposta. 
  7.  Il 27 luglio 2022 il gruppo PLR (primo firmatario Paolo Ortelli) inoltrava una interrogazione (100.22) relativa alla penuria d’acqua e allo stato della rete idrica per il Ticino chiedendo se vi fossero soluzioni quantomeno a livello di individuazione precoce delle perdite. Nella risposta governativa del 23 novembre 2022 (RG 5733, a cui si rinvia per i dettagli) emergeva, tra altro e in breve, che:
  • Non esiste una statistica sistematica delle perdite di tutte le reti idriche del Cantone. Tuttavia si indica, a fronte di una perdita media svizzera di acqua dalle reti del 12.2%, un 13.4% come dato a livello ticinese. Pur con tutte le riserve sull’affidabilità e completezza di questi dati statistici, pare evidente che la percentuale non può essere considerata trascurabile e accettabile;
  • Vi sono diversità di conteggio del consumo a dipendenza delle aziende comunali, consortili e delle utenze;
  • L’unico modo per quantificare e rilevare esattamente le perdite sarebbe la posa generalizzata dei contatori presso utenze e serbatoi;
  • Non vi è una base legale che possa imporre ai Comuni l’installazione di detti contatori. Il Cantone giudica “particolarmente oneroso” convincere i Comuni e affrontare gli investimenti relativi e ritiene che la consulenza come i sussidi non abbiano portato ancora ad un cambio di impostazione;
  • La nuova legge sulla gestione delle acque (LGA) prevede l’obbligo dei contatori per cui si dovrebbe risolvere il tema della base legale ritenuta imprescindibile dal Governo;
  • Le Aziende Acqua Potabile operano oggi in regime di autocontrollo secondo direttive di settore (SSIGA W12 e W4) che stabiliscono parametri circa le perdite di rete;
  • Il Cantone promuove, pare da tempo, la posa dello Smartmeter quale nuovo contatore tecnologico che permetterebbe il rilevamento di perdite, oltre a specifici rilevatori di perdite anche nella rete di distribuzione;
  • Il consumo medio procapite di acqua delle economie domestiche in Svizzera è di 167 L/g per abitante mentre in Ticino siamo a 217 L/g per abitante. Il Governo relativizza o da delle spiegazioni a tale maggior consumo ticinese che forse non convincono del tutto;
  • Si evidenzia l’attività di promozione per un uso parsimonioso dell’acqua svolto con Comuni, Associazione Acquedotti Ticinesi (www.acquedotti.ch) con i vari inviti (recupero acqua piovana, rinuncia ad irrigazione prati …);
  • Si conclude col principio della causalità (“chi consuma paga”) nella fatturazione.
     

Si chiede al Governo se:

  1. ha attivato la creazione di cellule di crisi regionali coordinate dal Cantone stesso?
  2. sono ipotizzabili misure d’urgenza quali condotte di emergenza, recupero di captazioni abbandonate, utilizzo di pozzi a scopo irriguo, trasporti e condivisione tra Comuni o Consorzi/Aziende di acqua potabile in zone più colpite …?
  3. quali sono le possibili misure, preventive e crescendo il grado di siccità, che i Comuni dovrebbero o potrebbero adottare se caso in modo coordinato ed ev. deciso dal Cantone?
  4. come mai non è ancora stato presentato il Regolamento di attuazione della nuova legge sulla gestione delle Acque (LGA) alla Commissione CATE? Corrisponde al vero che la sostituzione di 7 leggi, un decreto legislativo e svariate altre norme con una legge sola nel messaggio 7792 sia stata presentata al Parlamento senza elaborare un regolamento? A che punto è la preparazione del progetto di regolamento di attuazione?
  5. alla luce della siccità prolungata dalla presentazione del Messaggio 7792 del 19 febbraio 2020, ritiene il Governo di magari apportare qualche modifica nel progetto di legge sulla gestione acque? La legge dovrebbe prevedere misure di pronto intervento non solo ad es. in caso di alluvioni o inquinamenti a danno delle acque ma anche in caso di siccità oppure si ritiene la legge proposta contempli già questa eventualità?
  6. nell’ambito della consultazione della nuova LGA, non si fa menzione del progetto di riforma TICINO 2020 ma parrebbe che di massima non si ritenga di modificare il riparto di competenze tra Cantone e Comuni che sarebbe giudicato positivamente da ambo i livelli istituzionali. È corretto?
  7. in caso affermativo, l’unica o principale difficoltà di collaborazione riscontrata dal Consiglio di Stato coi Comuni riguarda quindi la posa obbligatoria dei contatori per la lotta alle perdite nelle condotte di distribuzione dell’acqua come indicato nella risposta all’interrogazione 100.22? Se ve ne sono altre quali?
  8. qual è l’attuale livello di preparazione del Cantone in riferimento alla OAAP- Ordinanza federale del 19 agosto 2020 sulla garanzia dell'approvvigionamento di acqua potabile in situazioni di grave penuria?
  9. quanti Smartmeter o sistemi di rilevamento appositi per le perdite di acqua nelle reti di distribuzione sono stati posati ad oggi? Chi li produce?
  10. ad oggi i contatori presso le utenze ed in rete non sono sussidiabili nell’ambito del PCAI. Considerata l’importanza di questi dati anche per il Cantone (bilanci idrici), non si ritiene sarebbe opportuno riconoscerli e sussidiarli, risp. prevedere delle misure di compensazione per i Comuni che hanno già fatto questo investimento?
  11. cosa dicono nello specifico le direttive SSIGA circa le misure per ridurre le perdite di acqua? Dette direttive forniscono altre informazioni o obiettivi circa l’uso parsimonioso dell’acqua potabile da parte delle economie domestiche e/o l’industria?
  12. è notorio che agire su scala regionale porta molteplici vantaggi. Quando si parla di approvvigionamento idrico, trattandosi di un servizio caratterizzato da vincoli di base piuttosto importanti (pensando soprattutto alla presenza / posizione delle fonti), ciò è ancora più vero. Infatti, operare a comparti allargati permette di meglio gestire la risorsa acqua, fornire un servizio di maggiore qualità ed essere a pari servizio maggiormente economici. D’altro canto, se ogni agglomerato del nostro Cantone si è dotato di un’azienda di distribuzione regionale (Lugano – AIL, Bellinzona – AMB, Chiasso – AGE, Mendrisio – AIM, Locarno – LEA dal 2024) un motivo ci sarà. Tuttavia, nel nostro Cantone vi sono ancora numerose piccole aziende dell’acqua potabile, che in genere sono le prime ad andare in difficoltà. In quest’ottica, si chiede al Governo se condivide il principio secondo il quale è necessario stimolare la cessione del servizio da parte di queste piccole aziende dell’acqua potabile a realtà regionali meglio organizzate, ad esempio tramite mandati di prestazione. In secondo luogo, considerata la velocità con la quale il clima sta cambiando, quali misure intende adottare per velocizzare questo processo.

Matteo Quadranti, Alessandro Speziali, Paolo Ortelli per il Gruppo PLR