Voci da Palazzo - La settimana in Gran Consiglio - Aprile 2022

È stato uno dei dossier più complessi dell'intera legislatura. Ma il Gran Consiglio è riuscito a sostenere con una solida maggioranza la proposta da 700 milioni di franchi per il risanamento della Cassa Pensioni del Cantone. Una misura necessaria, ma - come sottolineato in aula dal PLR - che non risolverà alla radice i problemi strutturali dell'Istituto di previdenza. Un tema, insomma, destinato a tornare presto d'attualità. Ecco il riassunto dei principali temi trattati dal parlamento in questa seduta di aprile.

Si all’intervento di risanamento della Cassa Pensioni del Cantone

Uno dei dossier più controversi dell’intera legislatura. Non ha esitato nella definizione la Capogruppo PLR Alessandra Gianella nel suo intervento sulla proposta di destinare 700 milioni di franchi alla Cassa Pensioni del Cantone per il risanamento (almeno parziale) dell’Istituto di previdenza. Una proposta - sostenuta dal Gruppo PLR e che ha ovviamente portato in aula ad un ampio dibattito - capace però di raccogliere un’ampia maggioranza dopo oltre due anni di analisi e di ricerca condivisa di una soluzione valida, almeno per quanto concerne il disavanzo della Cassa Pensioni. “Il Plr è cosciente, ed è importante dirlo, che con l’operazione che ha preso forma in questi mesi non abbiamo risolto tutti i problemi. Non si tratta della soluzione definitiva. Come ammesso a più riprese nel rapporto commissionale, il tema del tasso di conversione non si risolve con il rapporto che voteremo oggi. Ci sarà la necessità di intervenire a breve ed è un tema che richiede un confronto tra le parti sociali. Oggi la soluzione concerne il disavanzo, che si è ampliato a seguito di un maggior costo delle garanzie accordate nel 2012”, ha infatti sottolineato Alessandra Gianella.

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Si al braccialetto elettronico per sorvegliare gli stalker

Per ora si tratterà di una sorveglianza passiva, ma presto si passerà ad una fase attiva del monitoraggio degli autori di reati come stalking o violenza. Con il sostegno del PLR, il Gran Consiglio ha infatti approvato una modifica del Codice civile che ha quale scopo di migliorare la protezione delle vittime di questo tipo di reati. Giorgio Galusero, intervenuto a nome del Gruppo PLR e quale co-relatore, ha sottolineato il rischio nel sistema di sorveglianza passiva: “Il sistema approvato permette di verificare soltanto a posteriori se l’autore di una violenza ha rispettato o meno il divieto di accedere ad una determinata area. È un primo passo, ma anche secondo la Commissione ‘Giustizia e diritti’ occorrerà dotarsi al più presto delle norme per una sorveglianza attiva”, ha evidenziato Galusero.

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Si alla lingua dei segni nella Costituzione cantonale

Un momento certamente particolare e carico di emozioni ha caratterizzato la prima giornata del dibattito in aula. Con il convinto sostegno anche del Gruppo PLR, il Gran Consiglio ha infatti accettato di riconoscere la lingua dei segni italiana nella Costituzione cantonale. Una decisione per certi versi storica, visto che l’ordinamento linguistico della Confederazione non attribuisce alla lingua dei segni alcuno statuto particolare al di là della garanzia fondamentale della libertà di lingua e del divieto di discriminazione, mentre ai Cantoni (che fino ad oggi ne approfittano solo in parte) è data libertà di scelta. Portando in aula il sostegno del PLR, la deputata Roberta Passardi ha evidenziato che “Le persone con disabilità uditiva devono essere prese in considerazione dalla società e dallo stesso legislatore non solo per il loro deficit, ma sotto il profilo della loro identità linguistico-culturale. Perciò la strada da percorrere non si limita a prendere in considerazione le persone sorde sotto il profilo della disabilità ma sotto quello dell’identità linguistica e culturale, aspetto, questo, strettamente connesso al riconoscimento giuridico delle lingue dei segni”.

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