Il Ticino ha scelto di alleggerire lavoratori, famiglie, pensionati e artigiani ribadendo di non essere disponibile ad aumenti d’imposta generalizzati. Il PLR è soddisfatto per il chiaro appoggio ottenuto dalla riforma fiscale accettata oggi alle urne. Si tratta di un passo importante verso un cantone più moderno, attrattivo e concorrenziale. I cittadini non hanno invece voluto appoggiare l’acquisto dello stabile EFG a Lugano per la nuova cittadella della giustizia. Un investimento economicamente importante che, evidentemente, ha sollevato preoccupazioni e dubbi vista la situazione difficile delle finanze cantonali. Ora si tratta di trovare subito soluzioni alternative e concrete, perché la Giustizia merita una sede funzionale e dignitosa. Ci aspettiamo che le forze politiche contrarie siano le prime a individuare delle soluzioni percorribili. Luce verde anche per le misure di compensazione per le rendite pensionistiche della Cassa Pensioni dello Stato (IPCT). Una scelta lungimirante, che permetterà di salvaguardare e garantire le pensioni di oltre 17mila assicurati, impegnati in servizi importantissimi.
A livello federale, i risultati confermano che la linea del PLR è seguita da parte della popolazione e che alle proposte avventate i cittadini preferiscono progetti lungimiranti e sostenibili.
«Sono motivato a continuare come presidente, e a servire il partito. Ho promesso di avere le energie per andare oltre a una semplice presidenza di legislatura quadriennale, dedicandomi per due mandati. Questa promessa la mantengo, perché energie, idee e motivazioni non mancano. Il triplo appuntamento elettorale, ma non solo, ha permesso di rilevare tutti gli aspetti da migliorare, e siamo già al lavoro da tempo per continuare a cambiare e innovare il nostro partito». Manca ancora molto al congresso del Plr, previsto per febbraio 2025, mail suo presidente Alessandro Speziali rompe gli indugi e in un lungo colloquio con ‘laRegione’ parla a tutto campo di dove vuol portare i liberali radicali, in che modo e, soprattutto, capendo cosa non ha funzionato. Perché non è stata una presidenza solo di rose e fiori, finora. Certo, la pandemia, la guerra tornata in Europa, l’inflazione, il potere d’acquisto in crisi. Ma anche questioni più di partito, come la non elezione di Alex Farinelli al Consiglio degli Stati, o le due poltrone perse in Gran Consiglio. «Ma è un Plr che sta tornando tonico», sottolinea Speziali: «A livello nazionale l’Fdp ha capito, finalmente, che occorre essere più trasversali, interclassisti e capaci di parlare di temi più concreti e quotidiani come la scuola, assente dai radar del partito nazionale, o essere più attenti alle Pmi rispetto che solo ai grandi centri economici».
Intervista di Jacopo Scarinci, LaRegione, 14 maggio 2024
Avevamo ingenuamente pensato che la raccolta delle firme contro la riforma tributaria potesse evitare parole e toni non giudicanti e moralisti. Così non si è dimostrato visti gli slogans utilizzati. “Regalo ai ricchi” si è continuato a sentire. Ma poi? Il vuoto. Nessuna argomentazione vera, nessuna analisi e comparazione che potesse suffragare le argomentazioni dei referendisti. Altri slogan, con richiamo alla disfatta delle prestazioni sociali, degli aiuti ai disabili e via di seguito.
Un incontro con l’obiettivo di rafforzare l’asse Mendrisiotto-Berna e far fronte in modo diretto ed efficace alle molte sfide che la regione è chiamata ad affrontare. È quello andato in scena ieri sera a Mendrisio e che ha visto protagonisti i Consiglieri nazionali Alex Farinelli e Simone Gianini, il presidente Alessandro Speziali e una numerosa delegazione di attori impegnati sul territorio guidata dalla presidente distrettuale Marie-Claude Tela. Un incontro che è servito per fare il punto su temi quali la mobilità, lo sviluppo del territorio, le sfide della migrazione, il futuro degli accordi con l’Unione Europea e l’attrattività del Mendrisiotto nel contesto dei poli di ricerca e dei centri di competenza cantonali.