L’intensa due giorni di seduta del Gran Consiglio ticinese è stata caratterizzata dall’acceso dibattito sulla proposta (poi bocciata) di introdurre una quota del 30% di rappresentatività femminile ai vertici delle aziende e degli enti cantonali e dalla presentazione di una risoluzione con cui il parlamento cantonale condanna l’aggressione russa in Ucraina. Ecco in sintesi le posizioni del PLR sui temi principali discussi in aula. Sugli 11 oggetti trattati dal Gran Consiglio in questa sessione, la posizione del PLR è stata confermata in 11 occasioni.
Interpellanza urgente del PLRT. L’andamento dei prezzi concerne direttamente e quotidianamente il potere d’acquisto delle singole persone e delle famiglie, nonché il costo del lavoro e delle attività di aziende e imprese. Oltre a questi aspetti in cui l’interesse pubblico è evidente, si pone anche l’urgenza vista la repentina impennata dei prezzi e la conseguente difficoltà economica che ampie fasce della popolazione e molte attività economiche possono incontrare nel corto e medio termine.
Il centro educativo chiuso per minorenni è la risposta ad un chiaro grido di aiuto. Quasi dodici anni dopo l’iniziativa “Le pacche sulle spalle non bastano” dei Giovani Liberali Radicali Ticinesi, che chiedeva la creazione di una struttura multifunzionale per la detenzione preventiva per adolescenti, finalmente si arriva ad una soluzione. Per il PLR è un passo nella giusta direzione, auspicato da molti esperti del settore – dal magistrato dei minorenni, agli specialisti, passando per i funzionari del DSS. Il centro permetterà di avere a disposizione una struttura che ha dato prova di efficacia in diverse altre realtà nel nostro paese in favore dei giovani e delle famiglie in forte difficoltà.
Un passo deciso verso la normalità e le libertà. Il PLR accoglie con favore le decisioni odierne del Consiglio federale che mostrano finalmente l’uscita – speriamo definitiva – dalla crisi pandemica e le sue restrizioni. Buone notizie, dunque, dal nostro Consigliere federale e Presidente della Confederazione, Ignazio Cassis.
Il PLR è al lavoro e auspica una riforma solida pronta per settembre 2023.
Il PLR, dopo la bocciatura parlamentare del credito per la sperimentazione voluto dal DECS, si è riunito con il proprio Gruppo di lavoro per rilanciare il cantiere della Scuola media. L’obiettivo è quello di elaborare una proposta concreta nel corso dell’estate che possa essere discussa, condivisa e consolidata con tutti gli interessati per poi essere attuata a partire dal mese di settembre 2023. In questo senso il PLR è contrario all’annunciata iniziativa popolare che rischierebbe di creare ulteriori ritardi. I contenuti del progetto di riforma, che non vuole essere un’imposizione, saranno discussi anche con il DECS e nel concreto mirano a migliorare la formazione in uscita dalle scuole medie ripensando l’insegnamento di più materie oltre al tedesco e alla matematica attualmente suddivise in due livelli.
Il PLR approva l’abolizione del telelavoro obbligatorio e la quarantena dei contatti, invitando il Consiglio di Stato a sostenere con convinzione ulteriori allentamenti.